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LA NUOVA ETA’ DEL FERRO

IL RAME, ESSENZA DELLA NOSTRA ECONOMIA

IL RAME E’ IN CRISI?

Scuro Chiaro

La Storia nasce sul ferro

C’è stata l’età della pietra, poi quella del rame, del bronzo, ma è solo con l’età del ferro che l’umanità si è avvicinata in maniera determinante al confine tra Preistoria e Storia. Solo con l’uso del ferro, infatti, la società acquisisce quella solidità e quelle certezze che consentono alle comunità di fare dei passi avanti. E cominciare a scrivere e a “fare la storia”. Insomma, questo metallo leggendario percorre tutta la vita della nostra società. E anche oggi ricopre un posto fondamentale in molte nostre attività.

Siamo fatti di ferro

E’, infatti, ancora il più metallo più utilizzato al mondo, coprendo più del 90% della produzione globale. Ha costi assai ridotti e ha anche la possibilità di essere lavorato in modo abbastanza semplice, frequentemente in leghe e raramente in purezza (spesso si usa la parola ferro per indicare “leghe di ferro”). La sua forma più comune è quella dell’acciaio, necessario a quasi ogni aspetto della nostra vita: le nostre case, quasi tutti i mezzi di trasporto (automobili, navi, treni), oggetti di uso quotidiano.

Una transizione “di ferro”

Oggi il ferro, insieme a ad altre materie prime (litio, cobalto, nichel) è inoltre rilevante per l’energia rinnovabile e la mobilità elettrica. Basta dire che questo metallo è contenuto in una delle principali tecnologie di batterie per i veicoli elettrici (LFP – litio-ferro-fosfato). E poi c’è la “cura del ferro”, un maggiore uso e sviluppo di linee ferroviarie e tramviarie che può essere utile a ridurre le emissioni dei veicoli su gomma. Uno degli obiettivi, per esempio, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Non passa mai di moda

Insomma, per quanto antico, questo materiale è assai attuale. Senza ferro non esisterebbe l’acciaio e la nostra società non sarebbe quella che conosciamo. Oggi viene usato anche in medicina, agricoltura, armamenti, strumenti di precisione, costruzione di infrastrutture. Per avere un’idea del mercato attuale, in tempi prepandemici la produzione globale arrivava a 2.450 milioni di tonnellate annue, con l’Australia come maggior produttore (919 milioni di tonnellate annue), poi il Brasile (405 milioni di tonnellate), la Cina (351 milioni), l’India (238) la Russia (97), il Sudafrica (72) e, last but not least, l’Ucraina, con 63 milioni di produzione annua.

In guerra per il ferro.

Solo per fare un esempio, si dice spesso che le guerre si fanno per il petrolio. Tuttavia l’invasione della Russia dell’Ucraina, che ha certamente molte ragioni, è avvenuta anche per il ferro. Mosca considera il Donbass strategico anche perché in quel territorio abbondano terre rare, carbone, metalli e, in particolare, il ferro. Con 30 miliardi di tonnellate, infatti, rappresenta la più grande riserva di minerale al mondo. Ancora una volta, quindi, al centro della nostra storia. Nelle grandi come nelle piccole cose.

Grazie per aver letto anche questo articolo di Metalblog.it!

Il nostro focus, in sintonia con il Gruppo Fiori, è esplorare l’economia circolare dei metalli attraverso molteplici punti di vista e approfondimenti, con un tono tecnico, oggettivo e divulgativo. Parliamo soprattutto di metalli e mercati, ma anche di sostenibilità e ambiente, innovazione e tecnologia. 

Arrivederci a presto!

Buona lettura!

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